I big Verdi Europei si sono riuniti sabato 16 marzo al teatro Elfo Puccini di Milano, in occasione dell’evento THE BIG ONE: L’ONDA VERDE E’ QUI, evento organizzato per parlare dei successi dei Verdi a livello europeo e di quanto ci sia ancora molto da fare per il nostro pianeta.
Nella mattinata c’erano tanti ospiti internazionali come Saskia Bricmont, Ska Keller, Judith Sargentini, Vula Tsetsi, e italiane come Rossella Muroni, Monica Frassoni ed Elena Grandi. Tante donne, ma anche alcuni uomini tra cui Matteo Badiali, l’ambientalista Grammenos Mastrojeni, Marco Affronte e il biologo divulgatore, Adrea Bellati.
Tante sono state le tematiche affrontate: come i verdi stiano cambiando l’Europa, la trasformazione verde, dunque clima, giustizia sociale e democrazia, il futuro dell’onda verde e il cambiamento climatico.
Sul tema del cambiamento climatico e come contrastarlo, è stato molto interessante l’intervento del biologo Andrea Bellati, il quale ha parlato di come l’impronta ecologica dell’uomo sia aumentata a dismisura e di come l’uso compulsivo ossessivo delle risorse naturali sia oltre le capacità reali del nostro pianeta, per cui urge attuare un cambiamento dalle fondamenta. A tal proposito l’intervento della co-presidente europea dei verdi Ska Keller, ha sottolineato come sia importante la forte pressione che arriva dalla società, parliamo infatti delle varie manifestazioni nate a partire dalla giovane Greta Thunberg e delle tante altre persone a cui importa del futuro del pianeta. Il moto è To be engaged together, uniti per l’ambiente, per la democrazia e per la libertà di stampa. Alla domanda “Quale modello economico propongono i verdi” la Keller risponde che bisogna attuare una Green new deal per una social ecological economy, un’economia sociale basata sul rinnovabile, sull'uso dei mezzi di trasporto pubblici, sulla diminuzione del CO2 e su una giusta tassazione. Oggi come oggi continua la Keller costa poco inquinare, ma essere ecologici è molto costoso e questa dinamica deve cambiare. L’economia e l’ambiente dunque devono andare di pari passo.
Su questo punto è stato rivelatorio l’intervento dell’attivista ambientale Grammenos Mastrojeni, che ha parlato di quanto la logica veicolata da anni secondo la quale lo sviluppo non è sinonimo di ecologia sia totalmente sbagliata. I ‘ambasciatore ha poi detto che a partire dalla sintonia con il territorio non c’è una decrescita, ma una crescita felice e che la sostenibilità è la chiave per uscire dalla stagnazione economica. Essere eco-sostenibili non vuol dire rinunciare a stare bene secondo le proprie disponibilità, ha poi spiegato; sostenibilità vuol dire redistribuzione del superfluo a vantaggio dei più bisognosi. Si può vivere nel benessere ed essere eco-sostenibili. Secondo l’equazione di Gaia benessere uguale a sostenibilità che è uguale a giustizia che a sua volta uguale a pace. Dal punto di vista economico, Mastrojeni ha poi spiegato come il territorio debba essere un alleato delle imprese. Pensando anche alla piramide alimentare dovremmo renderci conto del fatto che quello che fa bene a noi, fa bene anche al pianeta. Guardando infatti lo schema proposto si capisce quanto la produzione di ogni singolo alimento impatta
in negativo. Ci vuole dunque un’economia verde. Ci vuole un’economia verde anche per generare occupazione, ha detto; un’economia che sappia calibrare il processo produttivo in base al territorio su cui il processo deve svolgersi e fare questo vuol dire valorizzare le varie competenze dei singoli cittadini per una società più equilibrata.
Quali sono dunque i punti di forza dei verdi?
Ecologia non è soltanto ambiente, come ha spiegato la segretaria dei Verdi europei Vula Tsetsi, ecologia è anche giustizia sociale, diritti, parità di genere, lavoro, economia sostenibile, governance, lotta alla corruzione, rinnovamento delle leaderships e empatia. I verdi in sostanza sono portatori di contenuti utili alla società.
